La salma della Signora X (sogno lucido 1993)
... "Corsi giù per le scale ma non c’era più nessuno e a quel punto decisi di raggiungerli al cimitero.
Come una forsennata salii in macchina e partii a razzo facendo stridere le gomme sull'asfalto. Fuori era notte fonda e pioveva a dirotto, di tanto in tanto il motore della mia auto si spegneva per poi riprendere a camminare a singhiozzo, finché non riuscii più a rimetterla in moto. La lotta contro il tempo era persa in partenza, scesi dalla macchina e continuai la corsa a piedi, ma tutte le strade erano interrotte. Mi ritrovavo continuamente in vicoli ciechi che m’impedivano di andare avanti e intanto la pioggia era sempre più incessante, i lampi squarciavano le tenebre e il fragore dei tuoni fece sussultare il mio cuore.
Allo stremo delle forze arrivai a destinazione, ma i cancelli erano ormai chiusi, ciò nonostante non mi arresi e mi arrampicai sul muro di cinta saltando giù dall'altra parte … nel regno dei morti.
Sapevo che la tomba di famiglia era in cima a una scalinata in una zona monumentale del cimitero “Verano” chiamata “Pincetto”, un luogo deserto popolato da fantasmi e da tombe antichissime di famiglie ormai estinte. Temevo di esser arrivata troppo tardi, di non trovare più nessuno e di non riuscire a impedire una fine orribile a quella povera donna.
Arrancai su una scalinata interminabile e raggiunsi la cima, ma come temevo non c’era più anima viva, allora crollai a terra e mi misi a piangere disperatamente.
Non riuscivo più a distinguere la realtà dal sogno, era tutto così maledettamente vero eppure così irreale. Presa dal vortice dei miei pensieri mi parve di sentire qualcosa, in un primo momento non mi resi conto di cosa si trattasse, ma poi a poco a poco quel fievole rumore si fece sempre più netto e riuscii a individuarne la provenienza … giungeva dalla tomba sita alla mia destra, proprio la tomba della signora X."