

OLTRE LA VITA
Poesia in scrittura medianica ispirata da un’entità trapassata
Il sogno con l’aurora si confuse,
vermigli raggi offuscaron la vista,
melodiosi arpeggi d’ignote muse,
così attenuaron l’ora trista.
Ignaro volsi lo sguardo
verso l’orizzonte infinito,
attraversai l’ultimo baluardo
ed il coraggio si fece ardito.
Solo fui lasciato a valicare
irti pendii e scoscese valli,
a lungo mi ritrovai a errare
superando timori e stalli.
Finché da lontano scorsi
intensi bagliori frastagliati,
arretro lasciai i miei rimorsi,
innanzi mi muovevan divini afflati.
Volai su lattei petali odorosi,
la calma estatica mi cinse,
con le dita sfiorai monti nevosi,
un Angelo, poi, a sé mi avvinse.
Ci condussero all’Empireo i venti,
su di una nube pose lo spirito mio,
incontro mi vennero esseri lucenti,
appagato d’estasi, conobbi Dio.