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Concorso Letterario Internazionale

        I COLORI DELLE PAROLE

                              Roma 10 ottobre 2020

   Attestato di merito per l'uso delle figure retoriche

                                 alla poesia

                       "Perduta nell'Eternità"

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PERDUTA NELL’ETERNITA’

 

Un dì s’accorse d’essersi perduta

mentre vagava l’anima sua fra i sensi,

d’un tratto l’armonia si fece muta,

si spensero quei lieti giorni intensi.

 

L’Eden l’avea accolta un dì lontano,

stordito s’era il cuor di tanto ardore,

ignara s’inoltrava piano piano,

nell’incantato bosco dell’amore.

 

Donò anima e corpo senz’indugio,

certa che il fato fosse un re clemente,

giammai cercò riparo né rifugio,

scevra d’inganni abbandonò la mente.

 

Non seppe allor capir colui chi fosse,

quel volto che l’avea sì tanto amata,

cosparsa l’ebbe la via di rose rosse,

lei gli credette e fu così dannata.

 

Passaron sul suo corpo i mesi e gli anni,

lasciando i segni delle vane attese,

la gioia cedette il passo a quei malanni,

il cuor s’inaridì ma non s’arrese.

 

Fuori dall’uscio stette come un cane,

fedele attese briciole di vita,

s’accontentò di acqua e poco pane,

riempir la ciotola per lui fu cosa ardita.

 

Negate allor le furon le speranze,

sgorgarono sul volto amare stille,

cessò la melodia con le sue danze,

s’abbandonò il vigor al fato imbelle.

 

Furon momenti d’atroce smarrimento,

fitti quei spini le infliggean dolore,

con l’animo sconvolto dal tormento,

il suo stiletto spinse in fondo al cuore.

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