top of page

LA GALLERIA (contatto extrasensoriale angelico)


Stavo tornando dalla Slovenia insieme ad un mio amico, avevamo appena varcato il confine e percorrevamo l’autostrada in direzione Tolmezzo.

Erano le cinque del pomeriggio di un giorno d’agosto, l’autostrada era deserta e andavamo a un’andatura di circa 90 km orari godendoci quel panorama dolomitico.

Quel paesaggio davvero suggestivo trasmetteva un senso di assoluto relax, che purtroppo veniva ogni volta bruscamente interrotto dalle lunghe gallerie lungo il percorso.

All’ingresso di ogni galleria, avvertivo sempre più forte un senso di pena e di tristezza che in principio non riuscivo a catalogare, ma poi, come in un carosello, cominciarono a materializzarsi nella mia mente dei volti sconosciuti. Ebbi subito la netta sensazione che quelle figure si riferissero a persone che avevano perso la vita nell’adempiere al proprio dovere scavando sotto le montagne per realizzare quei tunnel infiniti, ma la maggior parte di quei giovani volti, ed erano un’infinità, indossavano l’inconfondibile cappello con la piuma di corvo nera, ossia le migliaia di giovani alpini morti proprio su quelle vette altissime durante la grande guerra del 15/18. Fui presa da un indescrivibile struggimento.

Mi ero completamente ammutolita, finché entrammo nell’ultima galleria prima dell’uscita autostradale per Tolmezzo, lunga più di quattro chilometri.

All’interno non transitavano altre macchine, la strada era asciutta, i finestrini erano chiusi, la radio era spenta e noi eravamo in assoluto silenzio.

Appena varcata la soglia del tunnel, dopo qualche secondo iniziai ad avvertire dei bisbigli al lato della macchina, che a poco a poco si trasformarono in vere e proprie voci.

Aprii il finestrino, sembrava di transitare attraverso un mercato rionale dove c’è sempre qualcuno che ti vuol vendere qualcosa e insiste finché non ti fermi.

Quel vociare si faceva sempre più assordante, mi voltai di lato e alla mia destra vidi qualcosa di evanescente, incorporeo, del colore della nebbia che volava nella galleria all’altezza del finestrino.

All’improvviso il vociare cessò e iniziò un coro celestiale e ripetitivo con queste sole tre note “la sol la sol – la sol la si”.

Erano trascorsi circa un paio di minuti, quando con voce incerta e tremante il mio amico mi chiese se anche io avvertissi quel vociare e quella strana melodia, gli risposi che era da un po’ che quello strano fenomeno si stava manifestando, ma per non spaventarlo oltremodo, non gli dissi che gli artefici di quel coro angelico ci stavano volando accanto


ULTIMI POST
SEGUIMI
  • Facebook Classic
I MIEI LIBRI

Iscriviti alla mailing list per non perdere nessun aggiornamento!

Sito WEB gestito in collaborazione con

SEGUIMI

  • Facebook Classic
  • c-youtube
  • Google+ Social Icon

© 2023 by Samanta Jonse. Proudly created with Wix.com

bottom of page